
Titolo: Corpo a Corpo
Anno: 2008
Coreografia: L. Parrella
Produzione: ICARUS music lab / Cie Twain
Co-produzione: OFFicINa 2009 di Triangolo Scaleno Teatro
Prima esecuzione: Teatro Palladium - Roma, aprile ‘09
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Corpo e tecnica sono le due direttive che caratterizzano nella contemporaneità la riflessione sul senso dell’essere e che attraversano profondamente l’opera che porta il titolo Corpo a Corpo.
Il progetto verte sul rapporto tra il corpo come espressione formale e il suono che da esso fisiologicamente e tecnologicamente può scaturire. Non a caso è il corpo come materiale sonoro e come estensione delle sue capacità timbriche quello sul quale intende riflettere il compositore Marco Giannoni. Ancora una volta è il corpo umano e umanamente prostetico, soggetto e oggetto, il punto di vista privilegiato di questa indagine sonora. La carne rivela appieno tutte quelle potenzialità timbriche e innate nell’uomo prometeico attraverso gli strumenti della riproducibilità tecnica.
La tecnologia, infatti, lavora dentro e fuori il corpo. L’evento-spettacolo si apre con un’azione performativa, come prologo a una serie di “situazioni corporee”, in cui il compositore suona dal vivo un corpo nudo mentre i corpi di tre danzatori interagiscono in rapporto contrappuntistico con i suoni prodotti in tempo reale. È di nuovo la fine che si apre sull’inizio. Sull’inizio di una più ampia e compromessa struttura drammaturgica in cui la performer-danzatrice perde la sua valenza di corpo
sonoro, di “zona di tecnoibridità”, e da superficie sensibile e crocevia tra l’umano e le nuove estensioni dell’elettronica, diventa un corpo danzante che indaga i vari sensi dell’esser-ci. Alla base della febbrile poetica del gesto coreografico di Loredana Parrella c’è la potenzialità creativa della sua visione e del suo tentativo di aggirare l’inaggirabile del corpo. L’idea di creare un evento a partire da una fenomenologia della percezione corporea nasce dall’esigenza di fornire un diverso modo di intendere l’enigma Corpo, e altresì dal tentativo di sbarazzarsi della narrazione in cui era stato relegato da una parte cospicua della letteratura artistica. Questo, infine, è un progetto interdisciplinare che indaga l’interazione tra il suono, la danza e le tecnologie applicate al corpo da un punto di vista percettologico, del vedere sensibile dell’espressione incarnata, di un nuovo fondamento per una metafisica della corporeità.
Un corpo nudo suonato dal vivo per la prima volta sulla scena dell’arte.
Un corpo / materia - vivente, percosso, alterato, esibito, castigato, che aggredisce ed è aggredito; è materia plasmabile, pulsione primitiva, esplosione di confini, ed infine è l’atto di un’ autoriappropriazione.
È un progetto che parla di eccessi, un’opera di grande impatto emotivo.
Ilenia Buzzi